Le nostre luci sono accese
Il tuo e anche il mio
Illuminiamo
L'un l'altro
Sia rafforzandoci
O spingendoci in basso
Non dirlo mai a nessuno
Che la sua luce si è spenta
Comunque sia
Diventa più luminosa
Sempre più splendente
Con amore divino
Non c'è spazio
Per abbassare
Tutti gli altri
Né se stesso
Ma rafforzarci
Per te e per me
E tutte le anime
Sulla loro strada
Attraverso la vita
Che imparano
A risplendere
Come un sole
Prima una luna
A volte piena
E poi svanendo
Di nuovo crescendo
Ancora e ancora
Al ritmo dei cicli
Meglio rafforzandoci
Le nostre luci sono accese
Tutti insieme
Illuminiamo
L'un l'altro
Il sole.
“Four by four” – angoli del tempio del suono
Luci del passato che risplendono dal 1609
Tu che sei sol musica, perché l’ascolti con disdegno?
Dolcezza ama dolcezza e gioia di gioie si diletta:
Perché vuoi ascoltare qualcosa che ti annoia
O forse hai piacere nell’essere annoiato?
Se l’armonioso suono di note ben accordate
In un perfetto assieme, offendono il tuo orecchio,
Esse t’accusan solo gentilmente perché confondi
In singola armonia quanto scindere dovresti.
Guarda come ogni corda dolcemente unita all’altra
Vibra ognuna su ognuna in ordine reciproco,
Sembrando padre e figlio e felice madre
Che tutti insieme cantano la stessa dolce nota:
Queste mute voci, riunite in un sol coro,
All’unisono ti dicono: “Solo, non sarai nessuno.”
— Sonetto 8, Fair Youth sequence, William Shakespeare, 1609 Quarto, trad. Shakespeare Italia