ॐ शान्तिः Om Shanti
Shanti Om शान्तिः ॐ
La pace e la gratitudine
Nessuna guerra nel cuore
E la libertà è guadagnata
La natura insegna l'armonia
Infatti la ripristinerà sempre
Individualmente e collettivamente
Gradualmente passo dopo passo
Fiorendo nel momento presente
Con il grande calore di un sole
Nel tamburellare della pioggia
Ben custodito e curato
O bruciato e annegato
Ricostruendo l'equilibrio
Sacrificato dall'umanità
O l'umanità sacrificata
Per nostra stessa azione
Collettivamente nel tempo
Inquinando il nostro spazio
Meglio ripulire le nostre azioni
L'ambiente e tutto il resto
Nostre immagini e pensieri
Pianifica e agisce su tutti i piani
Interno ed esterno mano nella mano
Una voce solitaria diventa un coro
Sorgendo come onde d'amore
Om Shanti – Shanti Om
ॐ शान्तिः Om Shanti HU – con campane di Elia e cicale
Dalla faccia nella grande parete rocciosa
“‘E perché?’ chiese Ernesto. Indicò il volume. ‘Questi pensieri non sono forse divini?’
‘Hanno una traccia della Divinità,’ rispose il poeta. ‘Si può sentire in esse l'eco lontana di un canto celeste. Ma la mia vita, caro Ernesto, non ha corrisposto al mio pensiero. Ho fatto grandi sogni, ma sono stati solo sogni, perché ho vissuto – e anche per mia scelta – tra realtà povere e meschine. A volte persino – oserò dirlo? – non ho fiducia nella grandezza, nella bellezza e nella bontà che le mie stesse opere avrebbero reso più evidenti nella natura e nella vita umana. Perché, dunque, puro cercatore del bene e del vero, dovresti sperare di trovarmi, in questa splendida immagine del divino?’
“Ernesto iniziò a parlare, dando alla gente ciò che aveva nel cuore e nella mente. Le sue parole avevano forza, perché si accordavano con i suoi pensieri; e i suoi pensieri avevano realtà e profondità, perché si armonizzavano con la vita che aveva sempre vissuto. Non era un semplice soffio quello che questo predicatore pronunciava; erano parole di vita, perché in esse si fondeva una vita di buone azioni e di amore divino. Le perle, pure e ricche, erano state sciolte in questa corrente preziosa.”
– The Great Stone Face, Nathaniel Hawthorne, 1850 – da Hawthorne’s Short Stories, p. 309-310, pubblicato nel 1946 – raccomandato personalmente dalla defunta Marjorie Klemp